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| La primavera, stagione lieta di rinascita. La natura si risveglia dal proprio torpore e dona nuovamente al mondo scorci di bellezza mozzafiato.
Sugli alberi e sui prati sconfinati sbocciano costellazioni di fiori di tutte le tinte dell'iride, mentre i mammiferi tornano alla luce del sole dopo un letargo quasi senza fine.
"Dormire così tanto dev'essere un'esperienza traumatica paragonabile al coma, come si può svegliarsi dopo così tanto tempo e ricominciare la vita come se fosse tutto normale? I misteri insondabili della natura non finiranno mai di affascinarmi..."
Erano questi i pensieri di Jira che stava camminando per i giardini, contemplando il sorgere del Sole. Il ragazzo, a differenza degli animali, non riusciva a concedersi un riposo sereno da qualche giorno a causa di un insonnia inspiegabile e quel dì aveva deciso di passeggiare per i giardini dell’Accademia aspettando l’alba.
La luce proveniente da Est attirò tutta l’attenzione del ragazzo che, essendo circondato da piante fiorite e curate con amore e dedizione, si commosse facilmente trovandosi inserito in qualcosa non troppo distante dalla figurazione che si era sempre fatto dell’Eden, il Giardino primigenio.
Era avvolto dai raggi del sole nascente, che doravano la sua visione del paesaggio.
Tutto era perfetto e in armonia, e Jira non sospettava che qualcun altro potesse ritrovarsi insieme a lui ad ammirare lo spettacolo… e non sapeva nemmeno che questo "qualcun altro" avrebbe avuto modo di incontrarlo molto presto.
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