Col senno di poi

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'Craven
view post Posted on 8/10/2009, 15:59




Dopo averlo mollato sul lettino dell'ambulatorio, aveva lasciato detto ad Enju di spedire il convalescente in mensa, e di farlo non appena avesse aperto gli occhi: la gravità delle ferite non avrebbe dovuto essere un impedimento.
Perchè? Eh...

...gli era venuto il sospetto mentre attraversava le porte scorrevoli della sala d'attesa - e lui era abituato a toglierseli subito di dosso, i sospetti.
Ecco perchè lo stava aspettando da una decina di minuti, seduto ad uno dei tanti tavoli doppi che trasformavano la hall della mensa in un autentico labirinto ligneo.
La sua tazzina era vuota; quella di fronte, all'altro lato del tavolo, emanava una scia di fumo e un dolce aroma di caffè.
Senza zucchero, come piaceva a lui, con la presunzione che anche il cosiddetto Bonx lo gradisse.

 
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view post Posted on 8/10/2009, 18:50
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In the Dark


Era tutto buio. La sua mente galleggiava in quel luogo completamente nero. Che fosse arrivata la fine? Non seppe dirlo. Provava una serie di emozioni che non sapeva definire. Troppo confuse per dar loro un nome. Dove si trovava? Non sentiva più il suo corpo. Che fosse morto?
Poi, piano piano, aprì gli occhi. Ma il buio si stagliò davanti al suo sguardo perso. Non conosceva quel luogo, non c’era mai stato. Eppure gli era familiare. Anche a questo però, non seppe dare una spiegazione o un nome. Ad un tratto sentì un dolore ed un gemito gli uscì dalla bocca, segno che stava riacquistando sensibilità col corpo. Era una buona cosa! Un altro dolore ed un altro gemito seguirono il precedente. E poi un altro e un altro ancora. A quanto pareva chi lo stava curando lo voleva ammazzare… Con un ulteriore gemito, aprì di poco gli occhi, quelli veri. Un azzurro sfocato ricoprì la visuale. Subito dopo si sentì sollevare da terra. Poi di nuovo il buio…



Coffee


Riaprì gli occhi. Le cose intorno a lui erano sfocate. Piano piano, le figure che lo circondavano presero forma. Si accorse di essere su un lettino. Doveva trovarsi in infermeria. Un paio di minuti dopo la porta della stanza si aprì ed una figura occupò l’ingresso. Era Enju, il guaritore. Lo aveva già incontrato dopo il suo esame attitudinale. Ma come era finito lì? Visto che c’erano solo loro due lì, decise di chiederglielo

Sei stato tu a portarmi via da quel luogo e a curarmi?

L’uomo nel frattempo gli stava controllando le fasciature con mani delicate, come sempre. Al ragazzo tornarono in mente le ultime cose che aveva visto prima di svenire di nuovo. Una cosa sfocata azzurra, che da come si muoveva potevano essere dei capelli. Ma Enju non aveva i capelli azzurri, perciò chi era il suo salvatore? Furono le parole del guaritore a rivelarglielo

E’ stato Craven… Credo che tu lo conosca già… Ha detto che lo devi raggiungere in mensa appena avessi riaperto gli occhi.

La voce dell’uomo era proprio come se la ricordava: musicale, gentile. Un sorriso abbellì il viso dell’uomo. Il ragazzo non seppe resistere a quello sguardo e sorrise di rimando. Alzandosi dal letto disse

Si lo conosco! Meglio non farlo aspettare troppo. Allora io vado.

I ricordi del test attitudinale riaffiorarono nella mente del giovane, che non vedeva l’ora di pareggiare i conti col Tester. Uscì dalla stanza con un piccolo inchino al guaritore e le labbra si mossero a sussurrare un “grazie”. Imboccò l’uscita dell’infermeria e si diresse a passo deciso verso la mensa. Appena attraversò la porta lo vide. Seduto ad uno dei tanti tavoli della sala. Un piede dopo l’altro arrivò fino all’uomo dalla chioma azzurra, il suo salvatore. Sembrava non essere passato neanche un giorno dal loro scontro. Eppure sapeva che quell’uomo era di gran lunga superiore a lui. E in più lo aveva salvato. Come si sarebbe dovuto comportare? Lo avrebbe dovuto trattare da salvatore o da avversario? Con quelle domande in testa, rimase lì, immobile dal lato opposto a quello dell’uomo, osservandolo. Alla sua tazzina non rivolse nemmeno un occhiata.




Edited by Bonx - 9/10/2009, 10:06
 
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'Craven
view post Posted on 9/10/2009, 19:19




Non si era fatto attendere più del dovuto, il ragazzo.
Era piuttosto malconcio - per forza - ma sembrava un'altra persona rispetto a quando lo aveva raccolto dal suolo umido e bagnato delle catacombe, soltanto poche ore prima.
"Vieni."
Sibilò sorridendo condiscendente, mentre distendeva la mano e lo invitava a farsi avanti e prendere posto.
"Non mangio mica la gente, io."

Ironico, certo. Quasi fastidioso... ma pur sempre uno che valeva la pena di ascoltare.

 
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view post Posted on 10/10/2009, 20:14
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Lo sguardo del ragazzo si posò sul Tester. Sembrava quasi un’altra persona, rispetto a quando avevano combattuto. Ma sapeva che non era vero. Era passato un po’ di tempo e di quell’uomo non aveva più saputo niente, ma di certo non era passato abbastanza tempo da cambiare. Come si sarebbe dovuto comportare? Di certo non poteva ignorare il loro combattimento, ma neanche il fatto che gli aveva salvato la vita. Dunque che fare?

Decise di accettare l’invito dell’uomo e di sedersi. Le ferite gli fecero male quando, col braccio destro, scostò la sedia dal tavolo per sedersi. L’aroma del caffè gli riempì il naso e fu come se una parte delle forze perdute tornassero in lui. In silenzio prese la tazzina e la portò verso la bocca. Bagnatosi le labbra, si accorse che mancava lo zucchero. Forse il Tester aveva preferito non mettercelo non sapendo i suoi gusti, o semplicemente aveva riempito due tazzine col caffè destinato a lui. Ma non importava se c’era o no lo zucchero, aprì leggermente le labbra e lasciò che il liquido caldo gli scendesse giù in gola.

Come mai questo caffè?

Le parole uscirono dalla bocca del ragazzo appena quest’ultimo poggiò la tazza sul tavolo. Non riteneva il Tester un tipo “sentimentale” perciò ci doveva essere una spiegazione plausibile. Non gli aveva chiesto del perché lo aveva portato in salvo perché sapeva già la risposta: glielo avevano ordinato. O sicuramente qualcosa del genere. Ma quel caffè era di certo inaspettato. Quale sarebbe stato il vero motivo di ciò?

 
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Bøss
view post Posted on 2/11/2009, 13:57




Craven non risponde.
Si limita ad afferrarti la mano, evitando di esercitare troppa forza.
Subito dopo, la mensa perde consistenza: scompare lentamente.

Buio.


 
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4 replies since 8/10/2009, 15:59   191 views
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